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09/09/2024
Le rinunce professionali di un coniuge durante il matrimonio in favore del benessere familiare devono essere valorizzate nella determinazione dell'assegno di divorzio.
Gli Ermellini della Suprema Corte, ribadendo il principio secondo cui l'assegno divorzile ha natura non solo assistenziale, ma anche compensativa e perequativa, ha stabilito che "il contributo fornito da un coniuge alla formazione del patrimonio familiare e personale dell'altro, anche attraverso la rinuncia a proprie prospettive professionali, deve essere valorizzato ai fini della determinazione dell'assegno divorzile".
Tuttavia, con l'ordinanza n. 18506/2024, la Corte di Cassazione ha fatto un ulteriore passo in avanti affermando che la quantificazione dell'assegno deve essere formulata tenuto conto del contributo fornito da un coniuge alla formazione del patrimonio familiare ovvero "il sacrificio delle proprie prospettive professionali, se motivato da esigenze familiari e concordato con l'altro coniuge, deve essere valutato come un contributo significativo al benessere complessivo della famiglia".
avv. michele de benedittis